"It
Girl" è un termine per una giovane donna che possiede la qualità "It",
un'attrazione assoluta.
L'espressione ha raggiunto una globale attenzione nel 1927, con il film “It” , interpretato da Clara Bow.
L'espressione ha raggiunto una globale attenzione nel 1927, con il film “It” , interpretato da Clara Bow.
Mentre le "it girl" di oggi sono spesso giovani donne del mondo della moda o dello spettacolo.
"It" è la qualità posseduta da alcuni che attira tutti
gli altri con la sua forza magnetica.
Con "It" si vince tutti gli uomini, se siete una donna e tutte
le donne, se sei un uomo.
Ma come nasce una "It girl"?
Le "It girl" devono scegliere come farsi notare e i club migliori sono il posto adatto.
Per fare parte del club non serve essere belle nel senso più classico
del termine o saper fare qualcosa, come cantare o recitare, ma piuttosto
bisogna avere un dono naturale nel catalizzare gli sguardi.
Le muse
ispiratrici di registi, stilisti, artisti non sono mai banali, amano gli
eccessi e spesso non hanno un passato roseo.
Per questo dubitiamo che
tutte quelle rampolle elette a turno "The last and ultimate It-Girl", lo
siano davvero.
La prima vera It è stata Clara Bow icona sexy degli anni
Trenta, crebbe in una zona malfamata di Brooklyn, con una madre
schizofrenica e un padre che abusava di lei. Emerse solo grazie alla sua
bellezza e al talento e fu lanciata dal film "It" (non a caso). Ma al
culmine della carriera venne tradita da un'amica: i suoi diari intimi,
pubblicati a sua insaputa, la gettarono al centro di uno scandalo
sessuale che la portò in breve tempo a passare da una casa di cura
all'altra.
La It-Girl esce con un rocker. Possibilmente di un gruppo emergente. È uno dei metodi più sicuri per attirare l'attenzione su di sè, come Peaches Geldof, giornalista e modella che a soli 19 anni, ha sposato Max Drummey
dei Chester French, anche se per appena 96 giorni. D'altra parte la
figlia di Bob Geldof è maestra nel bruciare le tappe: non contenta di
fare uso massiccio di droghe ha cercato ultimamente di emulare la madre
Paula Yates, procurandosi un'overdose.
Invece Alexa Chung, 25enne, ex-modella è presentatrice di un programma musicale sulla tv inglese e fidanzata di Alex Turner degli Arctic Monkeys.
La It-Girl è sempre al posto giusto (nel momento giusto).
E il luogo giusto non è sempre un party. La prossima It potrebbe essere
scoperta per strada, all'areoporto o all'uscita di un fast-food.
Oggi il posto cool è sempre più spesso il web: un blog, una pagina
MySpace o Facebook possono incoronarti reginetta dei trend.
Come è
successo a Cory Kennedy, che, grazie a una pagina su
MySpace con più di 17.000 amici, è diventata una Internet Celebrity e
poi musa del fotografo Mark Hunter, fondatore di The Cobrasnake, uno dei
blog di social party più influenti, diventa un'icona di stile per il suo abbigliamento homeless chic ed heroin chic.
La It-girl è giovanissima. L'aria maledetta e ambigua
tipica dell'adolescenza diventa un po' patetica superati i 25 anni. E a
una certa età è sempre più difficile coniugare festini, vernissage e
litigi con il rocker di turno con una bella pelle, pronta per essere
fotografata. Forse proprio per questo motivo la "vita sociale" di queste
muse ispiratrici si sta accorciando vertiginosamente: compaiono sulle
scene sempre più precocemente e si eclissano a tempo di record. Tutte
queste ninfette sono simili fra loro e quasi intercambiabili, sembrano
differenziarsi solo grazie a nomi eccentrici come Pixie, Coco, Peaches,
Cory. Viene da chiedersi se c'è un "Cimitero delle It", dove finiscono
una volta passate di moda. Perché prima o poi succede di cadere in
disgrazia, a tutte.
La It-Girl non segue la moda, la fa. Non si sa perché ma riesce ad essere elegante anche con i bermuda di jeans strappati, una giacca da uomo oversize e con i capelli scarruffati. Date un'occhiata alle foto di Coco Summer, Cory Kennedy e Charlotte Gainsbourg. La vera It non si ingioiella come una madonna siciliana solo perché c'è una festa, ma sceglie per la sera uno stile pulito e l'over-dressed per il giorno. Solo così può distinguersi da tutte le altre ragazze. Poi non dimentica mai un tocco casual, abbinando miniabiti di jersey con sandali, tracolle chanel e... giacchino di denim! Insomma, la It se ne frega di ciò che è sexy nel senso più scontato del termine, per essere femminile le basta una t-shirt della band preferita, portata su collant coprenti. Per questo gli stilisti adorano la It-girl, se la fanno amica e gareggiano per vestirla: un pezzo indossato da loro diventa subito il tormentone della stagione.
La It-Girl non dà spiegazioni. Come si dice in
Inghilterra: "Never Complain, Never Explain". Qualsiasi cosa succeda,
qualsiasi foto venga rubata, scandalo e tresca saltino fuori, mantenere
l'aplomb è la sola speranza per restare sulla cresta dell'onda.
Filosofia adottata da Kate Moss e da Alice Dellal, giovanissima figlia di un miliardario brasilianoquando sono state beccate a un party con una sospetta sostanza bianca sotto il naso. Lo stesso ha fatto Chloë Sevigny,
quando ha accettato il ruolo di Daisy in "The Brown Bunny" di Vincent
Gallo, che prevedeva una scena di sesso orale non simulata. Fu
licenziata subito dalla sua agenzia, ma questo non le ha impedito
affatto di continuare la sua carriera di attrice e di testimonial di
marchi raffinatissimi come Louis Vuitton, Miu Miu, Mac e Chloé. Silenzio
stampa anche per la bellissima figlia di Mick Jagger: Elizabeth Scarlett Jagger,
detta Lizzie, classe 1984, volto di Lancôme e di Mango, ha improvvisato
in un locale notturno londinese uno spettacolino a luci rosse con Calum Best, sexissimo figlio del campione irlandese di calcio George.
Bene ora hai in mano l'identikit giusto per diventare una It. Però non basta. Bisogna avere il fattore X. Non ci sono outfit provocatori, amicizie modaiole, blog con foto ribelli che tengano una It Girl non si diventa si nasce!
Bene ora hai in mano l'identikit giusto per diventare una It. Però non basta. Bisogna avere il fattore X. Non ci sono outfit provocatori, amicizie modaiole, blog con foto ribelli che tengano una It Girl non si diventa si nasce!